Dita che battono sui tasti di una macchina da scrivere in un non luogo senza tempo. Buio all’interno di una sauna. Discussioni dopo uno spettacolo teatrale. Tre atti unici a formare quasi una serata escono dalla penna di Ethan Coen e vanno in scena per la prima volta in Italia. Sul palco, quattro attori del comasco che mai avevano lavorato tutti insieme prima d’ora.
QUASI UNA SERATA
Tre Atti Unici
Da martedì 21 a sabato 25 marzo alle ore 20.30
domenica 26 marzo alle ore 16.30.
Di Ethan Coen
Regia Davide Marranchelli
Con Stefano Annoni, Paui Galli. Davide Marranchelli, Simone Severgnini
Scene Anna Bonomelli
Costruzione scene Andrea Verga
Visual Federico Galimberti
Foto di scena Luigi Benetti
Produzione Il Giardino delle Ore e Mumble Teatro
“…è stato deciso di smetterla di prendere in giro la gente. adesso glielo diciamo in faccia (…) che si trovano all’inferno (…) è stato deciso che la disperazione dà più risultati, così lo diciamo. (…) meno divertente per noi, ma più efficace per voi.”
Teatro Leonardo
Via Ampère, 1
Milano
LO SPETTACOLO
Uno spettacolo geniale e irriverente; la prima di questo grande cineasta a teatro; un irriverente spunto di riflessione sul rapporto tra l’umano e il grande mistero dell’esistenza.
Dalla penna di Ethan Coen (autore e regista per il cinema insieme al fratello Joel) nascono situazioni esilaranti e surreali, dove è il divino a essere a nostra immagine e somiglianza, e non viceversa.
Tra teatro dell’assurdo e ironia tipica della sua opera, alle situazioni evocate dai tre atti unici in cui si suddivide il testo, la scelta registica è stata quella di aggiungere un’ulteriore scatola teatrale, in cui si muovono gli attori quasi surrealmente costretti, oltre che ai propri ruoli, al loro ruolo di artisti; che devono “muovere” il pubblico, per provare a trasformare quella che altrimenti sarebbe quasi una serata in una serata memorabile.
Ridere amaramente, riflettere col sorriso, riconoscersi e sorridere delle nostre immense piccolezze.
LE NOTE DI REGIA
di Davide Marranchelli
Quasi Una Serata è un gioco—il teatro è un gioco—e Cohen ne è pienamente consapevole: un “aldilà” a immagine e somiglianza degli inferni di questa terra, discussioni fra coppie che potremmo essere noi ieri sera, dibattiti accesi tra dèi che amano e dèi che giudicano, ma comunque dèi che menano.
Nei tre atti unici si affrontano smaccatamente temi “altissimi”, quasi intoccabili: domande esistenziali, l’eternità, il rapporto con Dio e con la propria coscienza, le relazioni e i sentimenti; la nostra sensazione è che questo cabaret di temi passi però in secondo piano di fronte al medium che li tiene insieme: il teatro, inteso come cerimonia, condivisione di domande e conflitti a volte insolubili.
Abbiamo scelto quindi di mettere al centro del dibattito proprio la teatralità, questo rito collettivo che tanto ci affascina e diverte, e di interrogarci innanzitutto sul nostro modo di fruire del teatro, di stare in scena e di stare in platea, e di porre le stesse domande anche al pubblico. Cosa cerchiamo da una serata di spettacolo? A cosa serve? Non basta sedersi per essere spettatore, e non basta agire per essere attore, per rendere quasi una serata una “Serata intera” dobbiamo percepire gli esseri umani davanti e intorno a noi non solo come occhio e orecchio, ma come materiale fertile, malleabile e incredibilmente vivo.
Questo spettacolo inizia molto prima del suo inizio, con un’investigazione che parte dalle nostre città e finisce in platea, in una (quasi) serata che vuole essere allo stesso tempo indagine e restituzione, spettacolo e prova, per rendere i confini della rappresentazione, così come quelli della finzione, sempre più labili.
IL CAST
SIMONE SEVERGNINI
Attore e produttore, sul cast
Il periodo di lockdown è stato anche un momento di unione e confronto. Ci siamo parlati molto tra artisti e inevitabilmente sono nate delle idee. Questa è una di quelle. Un progetto che mette insieme un gruppo di attori di Como. Rimettersi in gioco ogni volta, con persone diverse… conoscersi, capirsi, intendersi, accordarsi, collaudare, testare il gruppo. In inglese “recitare” si dice “to play” che da noi si traduce con “giocare”, e trovare dei nuovi compagni di gioco non è facile. A noi è andata bene, ci siamo trovati. La diversità diventa così il valore fondante di un cast artistico alla prima volta insieme che si cimenta con un testo mai allestito in Italia. Per regalarvi quella che speriamo possa essere almeno “quasi una serata”.
PAUI GALLI
Attrice, sul progetto
Capita sempre più raramente di potersi concedere il lusso del tempo, del tempo giusto (che poi non è mai giusto, perché ne vorresti sempre di più) per permettere a un’idea di nascere, maturare e poi concretizzarsi.
È un privilegio poter costruire senza fretta, senza scadenze imminenti. Noi ce lo siamo presi il tempo, soprattutto all’inizio, per capire a quale domanda si voleva rispondere mettendo in scena questo testo. Ne abbiamo trovate. E poi il cerchio si è chiuso, perché la risposta a tutto stava lì. QUASI una serata. Mica una intera.
STEFANO ANNONI
Attore, sull’opera di Coen
Poter vedere 3 spettacoli in una stessa sera è un ricco godimento per il pubblico, ma anche per gli attori in scena: interpretare diversi personaggi, calarsi in 3 mondi diversi. Inoltre, in una regia che ci vuole sempre impegnati, anche dietro le quinte, con cambi tecnici, scenografici… Siamo in 4 ma potremmo sembrare 10 o più.
Coen in questi testi, con un bellissimo respiro, unisce le grandi tematiche del suo cinema alla sua ironia, alla conoscenza della macchina teatrale. Una drammaturgia moderna, fatta di dialoghi che risuonano dentro di noi che siamo cresciuti con i loro film e che molto spesso è a questo tipo di storie e di ironia a cui aspiriamo; penso ai Coen, a Tarantino, ad Allen… Se il teatro è accusato di essere un’arte per vecchi o da museo è perché non si dà abbastanza spazio ad autori come Ethan Coen.
GLI ARTISTI IN SCENA
Stefano
Annoni
Diplomato presso la Civica Scuola Paolo Grassi di Milano (2005), ha lavorato e studiato con registi del calibro di Patrice Chereau, Gabriele Salvatores e Massimo Castri. Oltre ai ruoli da scritturato porta avanti con passione i propri progetti con le compagnie ArteVOX e Linguaggicreativi. È stato in scena, tra gli altri, con Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti.
Paui
Galli
Diplomata presso la Scuola internazionale di Teatro del Teatro Arsenale di Milano (2006), diretta da Marina Spreafico e Kuniaki Ida. Nel 2007 entra a far parte della compagnia del Teatro Arsenale dove partecipa a diverse produzioni. Dal 2008 collabora tra gli altri con Teatro Arsenale, Babygang, Compagnia di Teatro Popolare diretta da Paolo Rossi, Teatro Alkaest, PACTA dei teatri, Scenaperta, Red Carpet Teatro, Teatro Sociale di Como e per il teatro ragazzi con Pane e Mate, DittaGiocoFiaba, Tramm, Allincirco, Chiostrino Artificio, Auriga Teatro. È co-fondatrice della compagnia Carolina Reaper e di Gaidaros Teatro. Nel 2007 fonda con Giorgia Battocchio il duo comico ‘GalliBattocchio’ con cui nel 2010 partecipa alla trasmissione televisiva Zelig off. In qualità di formatrice tiene laboratori teatrali per le scuole elementari, medie e superiori.
Davide
Marranchelli
Diplomato al corso per attori della Civica Scuola Paolo Grassi di Milano. Si forma inoltre con Kuniaki Ida, Gabriele Vacis, Ambra D’Amico, Elisabeth Boeke, Emanuele De Checchi, César Brie, Laura Curino, Serena Sinigaglia e Leo Muscato. Laureato in Scienze dei Beni Culturali all’Università Statale di Milano. Nel 2010 fonda la compagnia teatrale Mumble Teatro, finalista a In-Box 2019 e dramma del mese su dramma.it con Così Lontano, così Ticino. Nel 2019 scrive e dirige Don Gaetano – A speed Date With, vincendo il concorso della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo. Nel 2020 porta al Festival Donizetti Opera Le nozze in Villa di Donizetti, in collaborazione con Elio e le storie tese e diretto da Stefano Montanari. Cura diverse regie per il Teatro Sociale di Como – AsLiCo, per il quale è anche formatore ed educatore. Collabora con molteplici realtà teatrali nazionali ed internazionali tra cui Piccolo Teatro Milano, Unoteatro, Teatro del Buratto, Fondazione Toscanini, Teatro Evento, Anfiteatro, TCM e con il Puppet Theatre Sergeij Obraztsov di Mosca. Attivo in Argentina, Uruguay, Oman e Arabia Saudita con progetti di divulgazione di teatro è opera lirica.
Simone
Severgnini
Diplomato presso la Grock Scuola di Teatro (2009); da allora approfondisce lo studio dell’attore e del suo movimento insieme ad alcuni dei maggiori maestri nel campo (Eugenio Barba, Claudio Orlandini, Marcello Magni, Michela Lucenti, Giorgio Rossi tra gli altri). Nel 2010 fa parte del cast di Donna Rosita Nubile (Piccolo Teatro, regia di Luis Pasqual) prima di iniziare il lungo sodalizio con Grock Scuola di Teatro e MTM – Manifatture Teatrali Milanesi. Nel 2011 fonda la compagnia teatrale Il Giardino delle Ore, per la quale cura la regia di diverse produzioni teatrali, oltre che la direzione artistica della stagione teatrale invernale e del festival di arti performative ArtiGiano. Assistente alla regia in Italia di John Pascoe nei suoi allestimenti per il cinema, e ideatore, cantante e musicista nel progetto Orchestrina delle Ore. Laureato in Comunicazione all’università IULM di Milano (2009).
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